Ciao a tutti, questo libro l'ho letto grazie alla Gdl de "La setta dei libri" di Guglielmo Scilla e Marco Cioni, Carrisi è un autore che mi ispirava da moltissimo tempo ma non avevo ancora avuto modo di leggerlo. E' stata una buona occasione per provare questo autore che ho apprezzato molto.
Titolo: La casa delle voci
Autore: Donato Carrisi
Pagine: 400
Voto: 8/10
Recensione:
Pietro Gerber è uno psicologo infantile che utilizza l’ipnosi come forma di aiuto per i suoi piccoli pazienti: si tratta di minori che hanno subito traumi, spesso per colpa di famigliari e che vengono a galla soltanto con l’ipnosi. Nel suo lavoro tutto va come sempre: sedute, consigli tra colleghi, consigli con la moglie psicologa. Questa vita, apparentemente perfetta, si incrina quando riceve una chiamata: una psicologa chiede il suo aiuto per una sua paziente, si tratta non di un minore ma di una donna adulta che dice di aver commesso l’omicidio di suo fratello ma non sa come. Inizialmente Pietro Gerber non vuole farsi coinvolgere in questo lavoro ma accetta una seduta di “prova”. Da quel momento la donna lo trascina con il suo discorso sconclusionato, pieno di domande senza risposta e inoltre questa donna ha un qualcosa di famigliare e sinistro.
Pietro si trova così immischiato in questo racconto spaventoso senza accorgersene e così inizia a trascurare tutti: moglie e figlio vengono spediti dai genitori di lei, lui inizia a pensare e sognare soltanto questa donna che è venuta a chiedergli aiuto. Hanna Hall, è questo il suo nome. Strane coincidenze iniziano a manifestarsi e Pietro e Hanna iniziano la terapia.
Ma le domande sono tante: come Hanna Hall conosce Pietro? Perché ha scelto proprio lui? Perché la psichiatra ha chiamato Pietro che non ha mai lavorato con adulti?
Non continuo per non rischiare di raccontare troppo, spero che vi possa interessare. Il libro ha alcune pecche ma tutto sommato è un libro che mi è piaciuto molto. Non avevo mai letto Carrisi e sono stata piacevolmente colpita dalla sua scrittura; essendosi laureato in Criminologia le ambientazioni e alcuni aspetti risultano quasi “didattici”, ma per me non è stata una cosa negativa, anzi.
Buona lettura,
DolceRiri